25, 26 e 27 maggio 2018

Il risveglio della Natura

Il Passato

In passato l’uomo è riuscito ad ingentilire piante selvatiche facendone i nostri alberi da frutto, a trasformare le graminacee in grano: trasformazioni della durata di millenni e di cui oggi fruiamo.

Il Presente

Frutti e piante inconsuete si incontrano con ulivi e agrumi: le piante aromatiche aprono ai sensuosi mondi degli odori che dominano i nostri paesaggi e rendono incantati i nostri giardini.

Il Futuro

Ricerchiamo un nuovo giardino: del terzo millennio, il terapeutico, il verticale...
ma l’uomo ha bisogno di un suo giardino al di là dalle mode e dei periodi di transizione.
Gli eventi
Quest'anno sono successe un sacco di cose interessanti. Scorri per scoprire gli eventi in programma!

I bambù

hanno invaso in vaso Ipomea

Grandi giardini, tutti italiani

Visita il sito del network, e scopri i posti più belli d'Italia.
Sito Grandi Giardini Italiani
Martina Casarini di Grandi Giardini Italiani con Maria Gabriella Buccioli di Giardini del Casoncello

Stand istituzionale Grandi Giardini Italiani

Grandi Giardini Italiani è un network di 132 giardini visitabili in quattordici regioni italiane, con l’aggiunta della Svizzera, della Città del Vaticano e di Malta. La rete dei più bei giardini visitabili d'Italia, di cui fa parte anche il Parco Idrotermale del Negombo, è stata fondata nel 1997 su iniziativa di Judith Wade. Grandi Giardini Italiani è divenuto negli anni, un marchio di prestigio che certifica e contraddistingue giardini storici, moderni e contemporanei: cinquecento anni di storia dell’arte dei giardini e del paesaggio italiano che rappresentano nell’immaginario collettivo universale una delle più prestigiose icone del made in Italy. Grandi Giardini Italiani risulta leader nel settore del cosiddetto Horticultural Tourism e, come entità autonoma, certifica e garantisce al turista il livello di manutenzione e l’importanza botanica ed artistica dei giardini del Network. Allo stand di Grandi Giardini Italiani si potrà acquistare la Guida bilingue ai Grandi Giardini Italiani, che dedica ad ogni Giardino aderente al Network, incluso il Parco Idrotermale del Negombo, una scheda completa di informazioni aggiornate sulla storia, l'arte, la natura, i servizi offerti e molto altro ancora.

Stand istituzionale Giardini del Casoncello

I Giardini del Casoncello rappresentano nel nostro territorio un esempio unico di giardino naturale ed ecosostenibile e racchiudono una ricchezza botanica difficile a trovarsi nello spazio relativamente piccolo di un ettaro. Nati dalla trasformazione di un antico podere abbandonato sono oggi un importante punto di riferimento non solo a livello locale ma anche nazionale ed internazionale, per gli appassionati e gli studiosi di giardini, grazie anche alla loro insolita tipologia. Utilizzando piante selvatiche e piante ornamentali in armoniosa mescolanza, escludendo qualsiasi prodotto chimico, sfruttando le possibilità dell’esistente, seguendo le suggestioni proposte dalla natura si è andato creando, nel tempo, un luogo di grande bellezza dove la ricerca estetica si coniuga costantemente con il rispetto della via naturale in ogni sua forma. Oggi i Giardini del Casoncello si offrono quindi come esempio per i giardini del futuro, perché sono una testimonianza concreta di come sia possibile, pur nell’artificio del giardino, la protezione della vita naturale. Sono inoltre un museo vivente di infinite specie vegetali, un grande “ libro verde “cui attingere da parte di chi, per professione, studi, o solo per piacere, desidera approfondire la conoscenza del mondo delle piante. È stata presente la creatrice del Giardino Maria Gabriella Buccioli ed attualmente sua curatrice.

I giardini sono in via Scascoli 75, Loiano (Bologna)

Visita il sito web

Ipomea Live Sketching

Simonetta Capecchi e Lucio Filippucci hanno illustrato dal vivo il parco e la mostra mercato

Un reportage grafico in diretta

Simo Capecchi è di Bologna, si è laureata in architettura a Venezia e lavora come illustratrice. Ama disegnare dal vero e in diretta, in viaggio o nella città dove abita da più di trent’anni, Napoli.

Dal 2006 al 2009 ha curato quattro edizioni di In viaggio col taccuino, rassegna sui carnet di viaggio ideata per Galassia Gutenberg, la fiera del libro di Napoli. Da questa esperienza è nato un libro (Sguardi su Napoli. Giro della città in 30 taccuini di viaggio, 2008), il suo blog, e una rete di contatti con disegnatori in tutto il mondo.

Con gli Urban Sketchers ha tenuto workshop durante gli incontri internazionali di Singapore, Paraty (Brasile), Santo Domingo, Lisbona e Portland. Dal 2015 organizza a Ischia un workshop di Urban Sketchers presso il Castello Aragonese e in collaborazione con il Negombo, con la partecipazione di disegnatori da più di 10 paesi del mondo.

Dal 2015 collabora con la rivista di viaggi Dove (RCS) per la quale tiene una rubrica scritta e disegnata nell’ultima pagina.
Lucio Filippucci è un fumettista italiano. Nel 1975 comincia a lavorare per varie serie della Edifumetto. Nel 1979 succede a Milo Manara per la serie Chris Lean, realizza poi i 16 episodi della serie Raimbo e quindi, sempre per Edifumetto realizza, in collaborazione con Giovanni Romanini, la serie "I ragazzi della 3ª B", nelle edicole nel 1988 e nel 1989.

Collabora per molto tempo con la Panini Comics, e lavora alla Sergio Bonelli Editore dall'inizio degli anni '90 diventando col tempo un disegnatore fisso di Martin Mystère.

Nel 2003 illustra il libro della moglie Maria Gabriella Buccioli I giardini venuti dal vento, nel 2005 riceve il Premio ANAFI come miglior disegnatore, nel 2008 realizza il Texone Seminoles su sceneggiatura di Gino D'Antonio, per poi entrare ufficialmente nello staff di Tex nel 2013, portando a termine le tavole della sua prima storia pubblicata sulla serie inedita, L'oro dei monti San Juan, su testi di Claudio Nizzi.

Lucio Filippucci

L'invasione dei suoi personaggi

Simo Capecchi

In viaggio col taccuino

Mangiare Fiori

Degustazione gourmet a base di fiori all’interno della fiera, guidata dagli chef Nino Di Costanzo del ristorante Daní Maison, Pasquale Palamaro del ristorante Indaco, Emmanuel Di Liddo del ristorante Al FuGà del Negombo, Luigi Lionetti del ristorante Le Monzù, Capri, Ivano Veccia del ristorante Da Ciccio. Domenica 27 maggio 2018 alle ore 16:00. Negli ultimi tempi l'utilizzo in cucina dei fiori eduli, sta crescendo rapidamente; questo perché oltre ad essere utilizzati come decorazione data la loro cromaticitá, possono essere anche apprezzati come cibo. Esistono, infatti una cinquantina circa di varietà di fiori eduli, o commestibili. Incredibile, ma vero, dal punto di vista nutrizionale, questi fiori sono poverissimi di grassi e ricchi di sostanze nutritive come minerali, proteine e vitamine, hanno anche un elevato quantitativo di antiossidanti. Ad esser precisi, non ci siamo inventati proprio nulla, questa nuova tendenza gastronomica, non è innovativa! Già in epoca romana ci sono testimonianze che attestano l'utilizzo di petali di fiori gialli e rosa in alcune pietanze. Ovviamente seguendo le regole del buon senso, quindi consultando l’elenco di fiori che sono effettivamente commestibili, e scegliendo solo quelli cresciuti naturalmente senza trattamenti.

Belli e buoni

I piatti preparati dagli chef Nino Di Costanzo “Piatto di Riso (che non era riso)”, Pasquale Palamaro “Quel Troncherò Pieno di Fiori”, Nello Iervolino “Il Dolce con la Barretta di Cioccolato”, Emmanuel Di Liddo “La Nascita di un Fiore”, Ivano Veccia “Le Due Frittelle”.
La locandina dei due eventi con il dr. Manlio Speciale, un omaggio alle terribili piante aliene de "Il giorno dei Trifidi"

Prima parte: L’invasione delle Aliene

Piante autoctone infestanti: nome che richiama il molesto, ma anche il bacchico il dionisiaco. Per le "piante esotiche" si utilizza invece un altra terminologia, assai discutibile, denominandole "xenofite" o “piante aliene”, nome che richiama una nota serie di lungometraggi di fantascienza piuttosto terrificanti, intitolati Alien, appunto. Ma tutto ciò ricorda anche un altro film: L'Invasione dei Trifidi, vero capolavoro del cinema: inizia proprio al Kew Garden, con l'apparizione di una strana plantula che, moltiplicandosi in seguito a dismisura, finirà per quasi distruggere il pianeta Terra. Oggi è nata una vera e propria fobia per queste specie, casuali o naturalizzate che siano, che se trova una qualche ragione d'essere soltanto in certi casi puntuali, nella stragrande maggioranza è assolutamente inopportuna. Questa paura, inquietudine, risulta infatti piuttosto preoccupante e grave per tutte le implicazione socio-culturali ma anche etnoantropologiche che comporta. E si susseguono congressi, convegni, tavole rotonde per scovare, sconfiggere e distruggere queste specie pericolose, invasive, “terroristiche”. Chiaro indice di un atteggiamento irrisolto verso i concetti di tolleranza e condivisione fra gli esseri viventi di questo pianeta. Sembra che oggi si preferisca "confliggere", combattere e non "colludere", giocare insieme.... In quest'ottica si proporrà dunque un "Elogio delle Aliene", di alcune di queste piante esotiche, spesso fornite di straordinarie strategie adattative che , in questo periodo storico, sono spesso così fortemente temute e disprezzate.

Seconda parte: Meraviglie Botaniche – Giardini e Parchi di Palermo

È stato presentato il libro “Meraviglie Botaniche – Giardini e Parchi di Palermo”, un viaggio tra le presenze vegetali significative dei giardini storici pubblici e privati di Palermo. Sono state proiettate una serie di immagini di entità espressive o di rarità vegetali presenti in nella città di Palermo. Il Dr. Manlio Speciale, botanico è curatore dell'orto botanico dell’Università di Palermo, consulente esperto e tecnico scientifico del Comune di Palermo. Ha partecipato anche alle edizioni Ipomea 2004, 2005, 2006 e 2011.

Il libro è disponibile gratuitamente online!

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