Si narra che nel 284 una giovane cristiana fu duramente contrastata
per non aver accettato di professare i riti pagani, fino ad essere
prima incarcerata e poi crudelmente martiriata.

Santa Restituta

La sua esecuzione sarebbe stata particolarmente dolorosa,
fino ad arrivare a riempire la povera donna di pece,
legarla in una barca e lasciarla sprofondare
in fondo al mare in balìa delle fiamme.

All'ultimo momento

un miracolo divino avrebbe diretto le fiamme verso i suoi oppressori e l'avrebbe risparmiata.

Un angelo avrebbe poi

spinto la barca verso la baia di San Montano. L'angelo sarebbe poi apparso ad un'altra donna, di Lacco ameno, di nome Lucina.

In un sogno premonitore

le avrebbe rivelato che la giovane martire sarebbe approdata senza vita su quella spiaggia. Lucina avrebbe trovato la sabbia coperta di profumatissimi fiori, i gigli di Santa Restituta (Pancratium maritimum)

L'intera storia viene ricordata il 16 maggio in una rappresentazione

dove un'antica statua in legno di oltre cinquecento anni viene portata in processione.

Una Seconda Natura

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