“Lo Strale per il Negombo” ci appare e ci accoglie all’entrata del parco: si erge slanciato e potente fra gli alberi e vale come un annuncio o squillo visivo-sonoro che sospende il silenzio e la quiete avvolgente del parco con le sue forme, a spigoli vivi e acuti; genera un effetto di intensificazione della vita o di eccitazione: con un triplo squillo acuto e colorato che qui annuncia un tempo di festa, mentre in se stesso ha più e altri valori.
Qui posto, stabilisce un profondo legame con il parco. Lo zig-zag è una forma primaria: di essa condivide l’assolutezza archetipale. Apperteneva, infatti, originariamente, al linguaggio della “Madre” preistorica, la dea della fecondità-fertilità del cosmo e di tutti i viventi. Così lo zig-zag era il simbolo delle acque della vita, della terra, del cosmo nel loro fluire. Lo troviamo sul corpo delle veneri, disegnato e dipinto sui vasi, inciso nelle rocce. Ma qui, disposto e pensato tutto in verticale, a spigoli nervosi, nell’innovazione originalissima di Del Pezzo, è un modernissimo, e pure senza tempo, guizzante segno del fuoco, o del cielo e della terra, che appartiene alla ragione dei Lumi o alle avanguardie più che ad arcane memorie.
Non si sa bene se s’innalzi e svetti o s’incunei e penetri, a segnare il luogo, nella terra, se salga nel cielo o precipiti al suolo. Ermanno Casasco, architetto del giardino - insieme con l’artista - l’ha previsto all’entrata, riconoscendo in esso aspetti decisivi della sua visione di questo parco-giardino con i suoi valori ludici ed erotici.