“Le piante viaggiano. Le erbe, soprattutto.
Si spostano in silenzio, come i venti. Non si può nulla, contro il vento.
Se si mietessero le nuvole, si sarebbe sorpresi di raccogliere sementi imprevedibili . Già nel cielo si disegnano paesaggi impensabili.
L’evoluzione ne ha i suoi vantaggi, ma la società no. Il più umile progetto di gestione si
scontra con il calendario della programmazione: ordinare, gerarchizzare, tassare,
quando tutto può cambiare in un attimo. Come mantenere il paesaggio, quale griglia tecnocratica
applicare alle intemperanze della natura, alla sua violenza? Il progetto di controllo totale
trova degli alleati inattesi: i radicali dell’ecologia e i nostalgici. Niente deve cambiare, è in
gioco il nostro passato; oppure, niente deve cambiare, è in gioco la biodiversità. Tutti contro
il vagabondaggio! "Gilles Clèment"
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